MISSIONE OTTOBRE 2013

la delegazione alla Camera di Commercio e dell’IndustriaAlcuni contrattempi hanno disturbato l’inizio della nuova missione in Costa d’Avorio che si è svolta dal 18 ottobre al 9 novembre scorsi. Insieme agli amici imprenditori torinesi, alcuni dei quali già miei compagni di viaggio nella missione dello scorso dicembre, avremmo dovuto incontrarci a Parigi per proseguire insieme per Abidjan ma uno sciopero ha provocato la cancellazione sia del loro volo che del mio.
Mentre il gruppo torinese, quindi, è partito il giorno successivo, io sono riuscita, grazie a Dio, a trovare un altro volo con scalo a Casablanca; tutti, però, abbiamo perso un giorno di lavoro e preziose energie. Il gruppo imprenditoriale torinese era composto dal nostro Accademico e capo delegazione Bruno Raso, Direttore Generale di RBCOM, dal nostro Accademico Franco Cudia, Presidente CNA e Direttore Generale di I.C.A. srl, da Mauro Milan, avvocato e consulente legale della delegazione, da Roberto Collomb, ingegnere di costruzioni, da Giovanni Botto, consulente finanziario RBCOM, da Filippo Panzavolta, direzione commerciale di ICOT Group, da Francesco Palma, direzione tecnica di NTT New Tera Technology, da Patrizia Dalmasso, Presidente della Camera di Commercio Italiana Nice e da Mahmoud Bakayoko, prezioso assistente. Scopo della missione era quello di concretizzare i progetti nei diversi settori avviati nelle precedenti missioni esplorative e conoscitive cui abbiamo già accennato nel numero scorso del nostro giornale.
Progetti che riguardano l’edilizia sia in ambito pubblico che pRiunione presso la Camera di Commerciorivato, la creazione di un Polo tecnologico e di Telemedicina in partenariato con l’Università Félix-Houphouët-Boigny di Abidjan, la fornitura di tecnologie per il controllo delle coste, tecnologie bancarie e postali e diversi altri. Unico incontro che ci ha visti tutti riuniti è stato quello con Sua Eccellenza Alfonso Di Riso, Ambasciatore d’Italia in Costa d’Avorio, il quale fin dall’inizio ha sempre seguito i nostri progetti. offrendo grande disponibilità e dispensando preziosi consigli ed indicazioni. L’appuntamento con l’Ambasciatore Di Riso ha dato quindi il via alla missione, così come l’avrebbe poi conclusa, prima del nostro rientro in Italia, per un bilancio finale di quanto fatto durante la nostra permanenza nel paese.

Dopo l’incontro con Sua Eccellenza Di Riso, nei giorni successivi, si sono poi susseguiti moltissimi incontri e sessioni operative che ci hanno visti coinvolti, di volta in volta, ciascuno per il proprio ambito, coinvolgendo l’équipe della Presidente dell’Università Félix- Houphouët-Boigny di Abidjan Prof. Ramata-Ly Bakayoko, membro del Senato Accademico AEREC e i dirigenti di vari Ministeri, tra i quali quello della Salute, delle Poste e Telecomunicazioni, dei Trasporti, dell’Economia e Finanze, la Camera di Commercio e il CEPICI, il Centro di Promozione di Investimenti in Costa d’Avorio, Organismo che agisce sotto l’autorità della Presidenza della Repubblica della Costa d’Avorio, il CEPICI ha tra i suoi compiti principali quello di accompagnare lIl Direttore Generale della CEPICI’investitore dall’avvio del business fino alla sua conclusione, garantendo assistenza legale e commerciale e offrendo servizi come l’individuazione di eventuali partners, sedi, siti di produzione e/o commercializzazione, etc.
Il Direttore Generale M. Esmel Emmanuel Essis ha accolto le nostre proposte e progetti con grande interesse e ci ha informato, tra l’altro, dell’organizzazione di un Forum Internazionale per gennaio 2014, una preziosa occasione per presentare progetti e promuovere aziende, prodotti e servizi su scala nazionale ed internazionale, godendo anche di un grande impatto mediatico.

Ritenendo questo appuntamento del gennaio prossimo davvero proficuo per gli imprenditori di AEREC interessati ad internazionalizzare la propria attività in un paese che sta vivendo una condizione economica favorevole (la Costa d’Avorio è in piena crescita con un PIL del + 9,8 % nel 2012, con previsione di raggiungere il 10-12% nel 2013), ho voluto quindi incontrare il Direttore degli Studi della Pianificazione e Valutazione, che peraltro già conoscevo e che è di Songon, Akré Salomon Bieffo per approfondire e discutere le condizioni di favore di partecipazione alla fiera. Altri incontri sono stati con l’amico Salvatore Ibba, imprenditore italiano di spicco e Vice Presidente della Camera di Commercio Europea ad Abidjan, da molti anni in Costa d’Avorio e quindi ben inserito nel contesto locale, con tante conoscenze e sempre disponibile a darci consigli e offrire i suoi contatti preziosi. Durante uno di questi incontri ci ha anche presentato il Presidente della Camera di Commercio Europea M. Maximilian Lemaire.

Nei diversi appuntamenti ho avuto modo di introdurre ai miei interlocutori alcuni progetti imprenditoriali che mi sono stati affidati da nostri Accademici o conoscenti, come ad esempio un prodotto di sterilizzazione di strumenti medicali interessante soprattutto per il mercato africano, in quanto efficiente anche in clima caldi e umidi, facile da usare anche in assenza di elettricità e acqua calda; un apparecchio innovativo per il filtraggio e la purificazione del sangue di cui il primo, tra altro, sarà installato nel nostro presidio sanitario e rappresenterà un progetto pilota; un sistema di riciclo e lavorazione della carta; il marchio Made-In-It e una gamma di tipici prodotti agro-alimentari e dolciari che possono incontrare interesse su un mercato in evoluzione come quello ivoriano e altro ancora.
Ho anche avuto molti appuntamenti a livello governativo, con la Prefettura, con i funzionari della sicurezza nazionale, indispensabili per la nostra pratica avviata per ottenere lo status diplomatico (che dà molti vantaggi, come la totale esenzione da tasse e spese doganali, il carburante al 50%, la targa automobilistica speciale e altro), con la polizia sanitaria che ci aveva già concesso il certificato di conformità per il nostro presidio sanitario e in altri uffici del Ministero della Salute.
Oltre ai tantissimi appuntamenti istituzionali ad Abidjan, avevo ovviamente anche tanti impegni a Songon, legati al nostro presidio sanitario e ai nostri bambini.

con L’Equipe dei mediciE così, come è spesso accaduto nei miei viaggi in Costa d’Avorio, sono stata costretta a frequenti spostamenti. In attesa di vederlo operativo al 100%, ciò che dovrebbe accadere nelle prossime settimane dopo avere vinto un’annosa battaglia contro la burocrazia locale, ho voluto fare eseguire alcuni lavori di ripristino. Il forte tasso di umidità e l’incidenza nociva di alcuni insetti in grado di danneggiare porte, finestre e controsoffitti in legno richiedono, infatti, interventi periodici di manutenzione.
Ho fatto rinfrescare le pareti e mettere in posa le piastrelle che conservavamo ancora in grande quantità in magazzino (frutto della generosa donazione, alcuni anni fa, di un imprenditore italiano, contenute in ben due containers!). Avendo poi verificato come nel villaggio si accusi spesso la mancanza di acqua corrente, a volte anche per giorni, ho fatto costruire un serbatoio (chiamato “castello)” grazie al quale avremo le riserve necessarie. Era anche importante la posa di un percorso di cemento sulla terra battuta affinché la nostra ambulanza possa raggiungere il pronto soccorso senza difficoltà anche in caso di pioggia forte.
Oltre ad altri piccoli lavoretti opportuni di ripristino e rifinitura, ho richiesto anche la realizzazione di rampe per le sedie a rotelle per muoversi tra i vari reparti. Se dunque già da tempo la costruzione del presidio è finita, ora si può dire che sia anche rifinita. E personalmente, avendo dedicato tanti anni a questo progetto che è proseguito sempre secondo la disponibilità economica su cui poteva contare Missione Futuro attraverso il tempo, lo trovo davvero “spettacolare”.

Durante la mia missione ho quindi approfittato per individuare i fornitori giusti per i nostri bisogni, per prenotare le attrezzature mediche necessarie al miglior prezzo soprattutto per il reparto di maternità. La Presidente dell’Università FHB di Abidjan Prof. Ramata-Ly Bakayoko,
Mi sono anche occupata del frigorifero per la farmacia e ho preso accordi per le forniture che, per motivi di sicurezza, dovranno avvenire solo in prossimità della piena operatività del presidio.
Ho fatto i conti e ho riscontrato che, se volessimo raccogliere i materiali qui in Italia tramite donazioni, le spese di invio in Costa d’Avorio e quelle di sdoganamento sarebbero pari, se non superiori, alle spese di acquisto di attrezzature nuove ad Abidjan, peraltro consegnabili entro una settimana e con garanzia e servizio di assistenza.
Ci appelliamo quindi, ancora una volta, agli Accademici per una contribuzione speciale per compiere, tutti insieme, quest’ultimo sforzo. Certamente non sono neanche mancati diversi incontri e sopralluoghi con un équipe di medici per programmare ed impostare le attività mediche future.
Come faccio ogni volta che mi reco in Costa d’Avorio, anche stavolta ho incontrato i nostri bambini adottati a distanza ed è sempre emozionante vederli cresciuti benché siano passati così pochi mesi. Come consuetudine, ho fatto loro diverse fotografie e ho raccolto le lettere di ringraziamento e i piccoli disegni di chi frequenta la scuola. Ho parlato con ciascuno di loro, verificando le condizioni di famiglia e di vita, e dispensando qualche buona raccomandazione “da mamma”, come quella di lavarsi frequentemente le mani e i denti e di impegnarsi a scuola. Per la prossima volta ho richiesto copia delle pagelline a chi frequenta la scuola così che potremmo istituire una sorta di premio per i più bravi, in matite o pennarelli. Come già scritto in passato sul nostro giornale, a Songon esistono solo la scuola elementare ed i primi due anni di scuola media.

I bambini adottatiChi può continuare a studiare viene quindi alloggiato ad Abidjan presso parenti o in collegi dai quali si può uscire solo due volte al mese e per pochi giorni. Per questo motivo, nei miei incontri, purtroppo non sempre riesco a vedere tutti i ragazzi come mi piacerebbe… Avevo la disponibilità di alcuni capi di abbigliamento per bambini che l’azienda Miniconf, nella persona del nostro Accademico e suo Presidente Giovanni Basagni ci dona generosamente ogni anno e avevo anche ricevuto da Gabriella e Bruno Raso decine di t-shirt da destinare ai bambini di Songon. Il rito della distribuzione è per me sempre difficile, dal momento che i bambini bisognosi sono davvero tanti e non posso mai accontentare tutti.

Così, dopo aver diviso i capi secondo le fasce di età ed aveDistribuzione abiti ai bambinire escluso i ragazzi già adottati e dunque decisamente meno bisognosi di altri, ho chiesto ai capi del villaggio di segnalarmi i bambini più poveri che prontamente mi hanno indicato. Più che una distribuzione si è trattata di una vera e propria cerimonia durante la quale abbiamo vestito molti bambini, togliendo loro gli stracci vecchi e sporchi che portavano addosso.
Sono accorsi più bambini di quelli previsti, ma grazie a Dio avevo delle riserve e sono quindi riuscita ad accontentare quasi tutti, distribuendo alla fine anche matite e penne (dono dell’Accademico Franco Cudia), piccoli giochi tascabili che avevo acquistato a Abidjan e tante caramelle portate dall’Italia. Nella mia agenda, certamente non potevano mancare più di un incontro con il neo-nominato sindaco di Songon, Eric N’Koumo-Mobio, un signore giovane, affermato professionista (è nel Consiglio d’Amministrazione della Banca Paribas a Abidjan) e in gamba.

Dopo essermi innanzitutto congratulata per la sua nomina e averlo ringraziato del pranzo che ha voluto offrire a tutta la delegazione italiana che aveva visitato Songon la prima domenica dopo l’arrivo, ho voluto fare con lui il punto sui nostri progetti in corso nell’area e di quelli che si potrebbero realizzare in futuro, essendo Songon un territorio molto vasto con grande disponibilità di terreni e enormi potenzialità.
Con lui ho toccato anche i punti dolenti come il nostro grande problema della strada di accesso al presidio sanitario, circa 4 km in terra battuta che abbiamo già rifatto diverse volte soprattutto in occasione dell’arrivo dei containers ma che, a causa delle piogge, ripresenta puntualmente delle enormi buche che le automobili, per non parlare dell’ambulanza, hanno sempre difficoltà a superare. Il Sindaco mi ha quindi promesso la manutenzione regolare a carico del Comune, così come di trovare una soluzione alla mancanza regolare di acqua corrente e dell’energia elettrica e l’assoluta assenza di rete telefonica e internet dovuta agli atti di vandalismo che imperversavano durante la guerra civile in tutto il paese.

Gli anziani del villaggioPer cercare di risolvere il problema avevo già parlato anche con i responsabili Telecom/ Orange per apprendere, dopo aver fatto ore di anticamera, che l’azienda sta ripristinando la rete in molte località secondo priorità e che non si sa ancora quando toccherà a Songon che ora noi dobbiamo fare diventare prioritaria. Grazie al cielo, almeno la connessione di rete mobile funziona alla perfezione… Ancor prima di partire per Abidjan ero stata contattata e invitata da una ONG, la Lobus Action, con sede proprio a Songon N’Brathé, il villaggio del nostro presidio sanitario e della cui esistenza ero all’oscuro.

Il fondatore e Presidente Beugre Loba Jules, gravemente “diversamente abile” a causa di una poliomelite, è davvero abile dal momento che, nonostante le gravi malformazioni fisiche che gli impediscono qualsiasi tipo di attività fisica, presenta un’intelligenza e una energia mentale al di sopra del normale e che si riflettono nel suo sguardo profondo.
Egli ha voluto fortemente questa associazionun altro momento con i nostri bimbie, pienamente riconosciuta, per tutelare tutti coloro che nella regione di Songon presentano qualche handicap.
Si tratta di più di 100 persone che presentano spesso malformazioni gravi fin dalla nascita oppure a seguito di qualche malattia o incidente e che purtroppo, a causa di tradizioni popolari dure a morire, vengono spesso nascosti dalla famiglia in casa per pudore, senza avere assistenza sanitaria né cure appropriate. Quando ho visto le sue condizioni, il corpo infermo sdraiato e appoggiato sul suolo nudo, ho chiesto se gli poteva essere utile una sedia a rotelle, visto che ne avevamo ricevute diverse in donazione.
Egli mi ha risposto che lui ha pienamente accettato il suo destino voluto dal Signore e se davvero ci fosse una carrozzella disponibile, l’avrebbe in ogni caso ceduta a qualcun altro bisognoso. Insomma Beugre Loba Jules vuole lottare per i diritti degli altri portatori di handicap, ma non per se stesso. Non ci sono parole per descrivere il mio stato d’animo e la mia sensazione di impotenza davanti a tanta miseria ma anche il profondo rispetto che provo per tanta nobiltà.

Dopo aver individuato alcune necessità, gli ho quindi proposto di formare insieme un’equipe di medici volontari per garantire in futuro le necessarie visite mediche a questi sfortunati, sia presso il nostro presidio sanitario che a domicilio, ove necessario.
Ed ecco finalmente che avevo fatto “bingo”, indovinando ciò che era veramente necessario; l’espressione di gratitudine e felicità che ha balenato i suoi occhi è anch’essa per me indescrivibile. Infine, per coronare la nostra nuova amicizia, abbiamo discusso insieme di promuovere una sorta di gemellaggio tra le nostre due ONG.

La mia missione in Costa d’Avorio si è conclusa con la consueta riunione con i membri e volontari di Missione Futuro CI per fare il punto della situazione e per programmare le attività future, soprattutto in vista dell’imminente apertura del presidio sanitario ed il riconoscimento dello status diplomatico della ONG.
Un lavoro impegnativo e non facile da gestire.
E poi i saluti, come sempre commossi, ogni volta che devo lasciare questo paese che amo molto. E con uno speciale ringraziamento e sentimento di riconoscenza nei confronti delle Suore dell’Istituto S. Maria Consolatrice e dei coniugi Mastrobono che mi hanno generosamente e amorevolmente ospitato tra Songon e Abidjan.

Carmen Seidel


 

 

 

 

 


In occasione della celebrazione del 53° anniversario dell’Indipendenza della Cote d’Ivoire, Sua Eccellenza Janine Tagliante-Saracino, Ambasciatore della Cote d’Ivoire in Italia, Bulgaria, Croazia e Grecia, ha organizzato sia un ricevimento ufficiale con le autorità ed istituzioni in un albergo romano che una festa tipica in onore della comunità ivoriana in Italia. Al primo evento hanno partecipato, tra molti altri, il Ministro per l’Integrazione Cécile Kashetu Hyenge, S.E. Joseph Tebah-Klah, Ambasciatore della Cote d’Ivoire presso la Santa Sede e membro del nostro Senato Accademico, e il vescovo di Korhogo Monsignor Marie-Daniel Dadiet che già conoscevo da molti anni.

La festa ha rappresentato un grande momento di condivisione e convivialità tra la comunità ivoriana in Italia e gli amici italiani della Costa d’Avorio, con cibi tipici, musica etnica, un concerto di tamburi ed esibizioni folkloristiche tradizionali del paese, come anche una sfilata di abiti tipici secondo le tribù e le rispettive “generazioni”.
L’evento è stato coronato dal consueto taglio della torta e seguito da balli fino a tarda notte.