UN ANNO DEL NOSTRO PRESIDIO SANITARIO

Presidio Sanitario

Sebbene avessimo iniziato da diverso tempo, in via ufficiosa, le attività nel nostro Presidio a Songon in Costa d’Avorio appena dopo aver ottenuto la tanto sospirata autorizzazione da parte del Ministero della Salute, l’inaugurazione ufficiale è avvenuta solo il 14 febbraio 2015, come già riportato nel numero scorso del giornale.

Da allora il presidio funziona a pieno ritmo, con personale fisso a disposizione 24 ore su 24: le donne partoriscono in sicurezza, i bambini vengono medicati, i malati vengono curati e, se necessario, posti in osservazione o ricoverati.
L’ambulanza con l’autista è anch’essa sempre disponibile e la farmacia è ben fornita. Oltre alle citate prestazioni di base, possiamo contare anche su un laboratorio di analisi - cosa per noi fondamentale - e grazie alle donazioni degli Accademici, recentemente siamo anche riusciti ad acquistare un ecografo, un elettrocardiografo e un aspiratore per la sala parto. Alle attività quotidiane, abbiamo già affiancato visite con medici specialisti che ci raggiungono appositamente e settimanalmente dalla capitale Abidjan, secondo un programma ben definito: martedì l’ecografista, mercoledì l’oculista, venerdì viene svolto il programma sulla malnutrizione dei bambini e sabato abbiamo a disposizione il cardiologo.

Ma non finisce qui: presso il presidio organizziamo regolarmente delle giornate “porte aperte” gratuite a cadenza bimensile con l’obiettivo di sensibilizzare sulla prevenzione e sul monitoraggio e cura delle malattie più diffuse, come l’ipertensione, il diabete, le affezioni neurologiche e dermatologiche, buco-dentali e oculistiche. Per queste giornate vengono mobilitati numerosi medici specialisti volontari che anch’essi vengono appositamente da Abidjan e case farmaceutiche che sponsorizzano con farmaci gratuiti e la copertura delle spese vive. La partecipazione della popolazione ogni volta è massiccia: in poche ore vengono visitati fino a 300-400 persone.

A proposito del programma del venerdì dedicato alla malnutrizione dei bambini, ci tengo ad evidenziare come Suor Antoinette insieme a Moussa Coulibaly, un medico di base eccezionale e di grande cultura, stiano svolgendo un lavoro straordinario, monitorando, visitando, misurando, pesando tanti bambini sottopeso e malnutriti, dispensando consigli alle mamme riguardo la nutrizione e in casi gravi donando gratuitamente del latte in polvere. La carenza proteica–energetica favorisce l’insorgenza di numerose malattie infettive soprattutto nei bambini più deboli e più piccoli, dai 0 ai 5 anni d’età. Per prevenire tali malattie, la Congregazione delle suore di Maria Consolatrice ha ricevuto in dono da parte dell’Ambasciata della Svizzera una dotazione di latte in polvere che è stato distribuito tra le varie missioni nel paese.

Una parte è stata riservata a noi e Suor Antoinette, infermiera e validissima collaboratrice nel nostro presidio, ha lanciato l’iniziativa di dedicare le giornate di venerdì ai bambini malnutriti, spiegando alle mamme l’importanza dell’alimentazione equilibrata, misurando statura e peso dei bambini e donando qualche sacchetto di latte in polvere nei casi più gravi. Secondo un suo sondaggio, effettuato sempre sotto la supervisione di un medico, su 40 bambini (questo è mediamente il numero dei bambini/mamme che si presentano ogni venerdì) più della metà soffre di malnutrizione leggera e/o moderata, ma ci sono alcuni casi anche molto gravi. Noi vorremmo continuare questo programma così importante, ma purtroppo la scorta di latte in polvere a nostra disposizione si sta esaurendo e per noi acquistarlo direttamente è quasi impossibile, a causa di un costo estremamente elevato di cui non ci possiamo fare carico avendo altre priorità nel capitolo di spese.

Per ringraziare il nostro personale tanto operoso e sempre disponibile, che in molti casi deve affrontare con grande spirito di sacrificio le difficoltà legate ai trasporti e ai trasferimenti, ma anche semplicemente per la gioia di essere riusciti, tutti insieme e grazie alla generosità degli Accademici, a creare questa realtà, abbiamo organizzato una piccola cerimonia per festeggiare il primo compleanno del presidio sanitario con tutti coloro che hanno voluto essere presenti, compresi gli operatori che non erano di turno. Vi confesso che quando ho a disposizione qualche ora libera dagli impegni (il che accade molto raramente), mi reco nei villaggi per salutare le donne, i bambini, i capi villaggio e coloro che sono venuti a curarsi da noi. In queste circostanze raccolgo sempre tanti complimenti per l’accoglienza gentile, la competenza e la professionalità del personale nonché per la pulizia rigorosa del complesso. Per me, per noi tutti, è motivo di grande gioia e orgoglio.

Il Dr. Prosper Coba, medico ordinario in un ospedale pubblico ad Abidjan, membro della Missione Futuro Cote d’Ivôire e recentemente accolto nell’Accademia, è il nostro direttore sanitario e coordinatore del personale (ma anche della farmacia da sempre a base gratuita), che non si risparmia fatiche e impegni per passione per il nostro presidio sanitario. Egli ci ha detto “Con queste campagne di depistage organizzate pur con pochi mezzi e rivolte alla popolazione di Songon, il centro sta diventando un centro d’avanguardia, non solo per gli abitanti, che prima si dovevano recare nella capitale con spese di trasporto e costi superiori per indagini spesso di scarsa qualità, ma anche per pazienti che vengono dalla capitale che hanno iniziato ad apprezzare la qualità dei servizi, l’eleganza e la pulizia del complesso e la vicina laguna e il santuario, dove meditare e pregare”. Oltre ad aver offerto assistenza sanitaria, Missione Futuro ha vestito tanti bambini poveri e in difficoltà grazie alla generosa donazione dei nostri Accademici Claudio Giust e Silvano Papa. Dopo aver catalogato gli indumenti secondo l’età e il numero, un capo villaggio (Papa Henri) ha individuato i fanciulli più bisognosi e alcuni volontari del villaggio abbiamo rimesso i doni. I bambini erano davvero felici!! Oltre a ciò, continuiamo a sostenere e promuovere una cooperativa di donne a Songon che abitualmente trasforma il tubero manioca in “attiéké”, “placali” e “gari” (sottoprodotti, apprezzati dalla diaspora in Italia).
Un imprenditore italiano già da un anno importa questi prodotti dalla Costa d’Avorio in Italia con la nostra collaborazione e coordinamento. Infine, durante il mio ultimo soggiorno nel villaggio di Songon non ho mancato di monitorare e fotografare i bambini che sosteniamo a distanza. Generalmente li vedo in occasione di incontri ufficiali e durante la festa domenicale, trovandoli sempre puliti e ben vestiti. Stavolta mi sono recata da loro senza preavviso, per verificare se fossero così anche durante il resto della settimana: devo dire che li ho trovati curati e puliti, frequentano regolarmente la scuola e stanno rispettando le condizioni. È stato un motivo di grande gioia per me rivederli ancora una volta e anche loro mi hanno tutti riconosciuta e salutato, esprimendoci gratitudine per ciò che tutti.