L'ORFANOTROFIO A KONTUM

In una impervia regione del Vietnam centrale, vicino ai confini con il Laos, nei luoghi ove si combatterono molte battaglie della sanguinosa guerra, si trova la provincia di Kontum, isola di 380 mila cattolici circa abitata da contadini (“montagnards”, data la dominazione francese fino al 1954), che vivono, molto poveramente (al di fuori delle rotte turistiche) di allevamento e coltivazione della terra.
Sono precipuamente minoranze etniche di razza Jalai, Banhar, e Sedan, persone miti e gentili senza pretese, abituati al prevedibile trascorrere della loro vita.
Nella città di Kontum (qualche decina di migliaia di abitanti) si trovano 4 Orfanatrofi privati, gestiti da suore cattoliche insediate ai tempi dell’occupazione francese, le quali, senza alcun aiuto statale, allevano amorosamente centinaia di bambini.
Gli Orfanotrofi sono denominati Vinh Son 1, 2 3 e 4; due si trovano in città, altri due nelle montagne circostanti.
Il nostro Sostenitore Flaminio Valseriati di Brescia è capitato a Kontum quasi per caso nell’Agosto del 2002, nel corso delle sue vacanze estive di esplorazioni etniche: dopo aver visitato i villaggi Jalai e Banhar, è stato condotto da una guida locale all’Orfanotrofio Vinh Son 1. Qui, ha trovato una realtà di indicibile commozione che lo ha subito coinvolto: 5 o 6 suore (di razza Banhar Jalai o Sedan, che parlano una loro lingua diversa dal vietnamita) gestiscono e allevano in povertà con grande amore oltre 200 bambini di tutte le età, dalla nascita quando vengono quivi abbandonati dai genitori (oppure perché orfani) sino a che, raggiunta la maggiore età, non trovano qualche occupazione all’esterno.
Valseriati constatò nel 2002 che essi avevano bisogno di tutto, in una struttura fatiscente: dal sapone, alle scarpine, ai vestiti, all’assistenza sanitaria, allo stretto necessario per vivere.
Valseriati è entrato subito in rapporto con le suore, e, adottata a distanza una deliziosa piccola (che ora ha nove anni) non appena rientrato iniziò un programma personale di assistenza, non solo inviando periodicamente denaro e generi di necessità, ma soprattutto coinvolgendo amici e Istituzioni per trasformare l’Orfanotrofio, renderlo accogliente e vivibile dai bambini. Generosamente risposero amici, Lions Club e Rotary Club; Missione Futuro insieme all’A.E.R.E.C. non appena interpellate da Valseriati, inviarono  subito in Vietnam un container di vestiti, giochi ed altro.
Da allora (2002) dopo che Valseriati tornò sul posto nell’estate del 2005, l’Orfanotrofio ha cambiato volto: ristrutturazione edilizia, creazione di nuove aule, panificio interno, locali per allevamento degli animali, persino dei computers, senza contare l’innalzamento dei tenore di vita dei piccoli, ora tutti puliti e ben tenuti.
L’arch. Lodovico Reguitti di Brescia che ha adottato e ha portato in Italia un bambino, si sta molto prodigando, avendo curato e seguito personalmente sul posto la ristrutturazione dell’immobile. Se si considera che il costo del mantenimento di un bimbo per un mese oscilla tra i 12 e 15 dollari (!) ben si vede come si possa fare veramente tanto, perché i bimbi hanno ancora bisogno di tutto, soprattutto di assistenza sanitaria, che si sta cercando, tra mille difficoltà, di programmare (invio periodico di medici sul posto).
Un aspetto fortemente positivo per chi vuole contribuire, è che le somme vengono inviate direttamente tramite Banca alla madre superiora, Suor Caterine Y Deo, senza intermediari.
Ora Missione Futuro, in stretto contatto con l’amico Valseriati, intende sensibilizzare tutti i sostenitori ad un possibile intervento, e sta studiando iniziative: un progetto di intervento sanitario sistematico e di completamento della ristrutturazione edilizia è disponibile presso Missione Futuro Onlus per chi desideri visionarlo o avere maggiori informazioni.