LA GIORNATA DELLE PORTE APERTE

Presidio sanitarioNel mese di dicembre scorso mi sono recata a Songon per una giornata molto speciale: la giornata delle “porte aperte”.
Una grande festa all’insegna della prevenzione gratuita presso il nostro presidio sanitario.
Tutta la popolazione dei cinque villaggi di Songon è stata invitata. E già la mattina molto presto, mentre eravamo ancora presi dagli ultimi preparativi e le attività di coordinamento insieme ai medici ed infermieri volontari, arrivavano folti gruppi di persone per le quali avevamo allestito dei tendoni con centinaia di sedie che avevamo noleggiato per poterci riparare dal sole cocente e da eventuali acquazzoni che ovviamente non sono mancati. Anzi, alcune donne anziane, con mia sorpresa e meraviglia, erano già arrivate la sera prima nella speranza di poter essere le prime ad essere visitate all’indomani. Le suore dell’Istituto di Maria Consolatrice Visitehanno generosamente offerto a loro la foresteria del noviziato che si trova a pochi metri e dove anch’io vengo ospitata abitualmente durante i miei soggiorni a Songon.
Non sono neanche mancati i media, giornalisti e troupe televisive, in seguito alla conferenza stampa che avevamo tenuto presso l’ufficio stampa della Cattedrale di Abidjan qualche giorno prima. Quindi, l’evento è stato non solo pubblicato su diversi giornali, ma anche trasmesso dalla radio e dalla televisione.
Per tutta la giornata, nonostante i 35 gradi e 90% di umidità, i medici hanno instancabilmente ed ininterrottamente visitato centinaia di pazienti che si erano messi in fila e per i quali abbiamo dovuto inventarci ad hoc biglietti numerati. I medici generici quindi, oltre alla visita generale e il controllo della pressione e del peso, eseguivano secondo le problematiche del paziente con kit modernissimi, i vari test per Visiteil diabete (molto diffuso nel paese), colesterolo e malaria, le ostetriche visitavano le donne incinte, le puerpere e donne che accusavano disturbi ed i pediatri si dedicavano ai tanti bambini che alla fine della visita ricevevano la oramai famosa caramella che porto come sempre dall’Italia. Ad ogni malato poi veniva consegnato nella farmacia all’interno del presidio, il farmaco prescritto a titolo gratuito. Non vi nascondo la mia gratitudine e la mia ammirazione per questi medici ed infermieri, instancabili e con grande entusiasmo, che dopo 12 ore di lavoro intenso ancora erano in grado di sorridere e di scherzare prima di affrontare il rientro in Abidjan a notte fonda. Ma la mia più grande gratitudine anche a nome di Missione Futuro Italia, Missione Futuro Costa d’Avorio, AEREC e tutta Songon, va ai coniugi Anna Maria e Bruno Zago, Accademici AEREC, che con una loro donazione straordinaria hanno permesso la realizzazione di questo evento così speciale ed significativo!! Il giorno successivo ho incontrato tutti i nostri bambini adottati a distanza, abbracciandoli tutti, raccogliendo le letterine di ringraziamento e facendo le foto da consegnare ai nostri generosi donatori in Italia.
Sono sempre momenti di intensa commozione: percepisco grande umiltà e gratitudine e li vedo crescere tutti, questi fanciulli così belli che oramai ho imparato a riconoscere uno per uno anche per nome. Il mio soggiorno in Costa d’Avorio certamente non si è limitato a questa iniziativa. Sono stata accompagnata da una delegazione di imprenditori italiani operativi nel campo dell’edilizia, dell’agricoltura, della salute e della telemedicina e della difesa. Dopo gli accordi di pace e l’impegno incessante del Presidente Alassane Quattara a rendere il paese di nuovo credibile e affidabile a livello internazionale attirando finanziamenti internazionali e la cancellazione del debito, la Costa d’Avorio sta diventando un paese di grandi opportunità. Noi le abbiamo toccato con mano.

Una settimana piena di incontri al Ministero dell’Agricoltura, il CNRA (Centro Nazionale di Ricerche agronomiche), al Ministero della Salute con il Capo di Gabinetto, con il Capo di Gabinetto del Primo Ministro, il Cepici (Centro di Promozione di Investimento in Cote d’Ivoire – Gabinetto del Primo Ministro), con un responsabile del Ministero delle Imposte e certamente anche con S. E. Giancarlo Izzo, Ambasciatore d’Italia, che sarebbe andato in pensione dopo qualche giorno. Il Magnifico Rettore, Prof. Ramata-Ly Bakayoko, Presidente dell’Università di Cocody, Università rinomata a livello nazionale ed internazionale, già visitata recentemente anche dal Presidente Barroso, ci ha accolto a braccia aperte per una conferenza, durante la quale abbiamo presentato le nostre proposte di collaborazione con il Politecnico di Torino, l’Università la Sapienza e l’Istituto Boella nel campo delle ricerche e della telemedicina. In tale occasione, la Prof. Ramata-Ly Bakayoko, anche grazie alla consolidata amicizia di un nostro Accademico è entrata, con grande gioia, a far parte del Senato Accademico di AEREC. Nel mese di febbraio siamo tornati ad Abidjan per concretizzare i reciproci progetti.

Le aziende sono ritornate in Costa d’Avorio per impostare una loro presenza stabile. In tale occasione è stato firmato un protocollo d’intesa tra l’Università Felix HOUPHOUET- BOIGNY di Abidjan e l’ISMB, per realizzare un nuovo polo tecnologico. Abbiamo anche avuto l’onore di incontrare più volte l’Ambasciatore d’Italia appena nominato, S.E. Alfonso Di Riso, uomo giovane estremamente aperto, preparato e con grande volontà di fare. Siamo certi poter contare sulla sua preziosa collaborazione in futuro. Sono previsti ulteriori sviluppi e siamo in procinto ad aprire una sede stabile ad Abidjan nel prossimo mese di aprile. Non vi nascondo neanche la mia grande gioia per aver ottenuto il permesso di soggiorno in Costa d’Avorio e che il villaggio di Songon ci ha proposto una grande magnifica vLa conferenza all’Università Felix HOUPHOUET-BOIGNY di Abidjanilla, da sistemare, con sette ettari di terreno per offrire ospitalità non solo al personale medico-infermieristico locale ma a anche a tutti gli accademici, medici, volontari, benefattori che hanno il desiderio di condividere i nostri progetti in loco e di fare un esperienza indimenticabile. La villa è stata proprietà di un Ambasciatore, oramai defunto, non abitata, ma relativamente in buone condizioni. Sono necessari alcuni lavori di ristrutturazione.
Se riusciamo a trovare i fondi (ho già chiesto i vari preventivi, ma in considerazione del costo molto basso della mano d’opera, non ritengo che sia un investimento molto gBruno Raso, S.E. Alfonso Di Riso, la Prof. Ramata-Ly Bakayoko, la Presidenteravoso) avremo la Casa dell’AEREC e di Missione Futuro, aperta a tutti. Nel frattempo, ho anche avviato le pratiche presso il Ministero degli Affari Esteri, per ottenere per Missione Futuro ONG uno status speciale, che prevede esonerazione dalle tasse e spese doganali, permessi speciali, benzina al 50 %, etc. Un ringraziamento a tutti gli Accademici e ai benefattori che, grazie alle loro contribuzioni, rendono possibile il nostro impegno umanitario.

Carmen Seidel